METODOLOGIA


Il percorso di costruzione del Contratto di fiume (CdF) del Torrente Asso prende a riferimento il Documento “Definizioni e requisiti qualitativi di base dei Contratti di Fiume” redatto dal Gruppo di Lavoro 1 “Riconoscimento dei CdF a scala nazionale e regionale, definizione di criteri di qualità” del Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume (2015), che costituisce il riferimento metodologico dei Contratti di Fiume italiani.

Tale percorso sarà caratterizzato da un processo partecipativo aperto e inclusivo così articolato:

  1. condivisione del Documento d’intenti contenente le motivazioni e gli obiettivi generali, stabiliti anche per il perseguimento degli obblighi cui all’articolo 4 della direttiva 2000/60/CE e delle direttive figlie, le criticità specifiche oggetto del CdF e la metodologia di lavoro, condivisa tra gli attori che prendono parte al processo. La sottoscrizione di tale documento da parte dei soggetti interessati darà avvio all’attivazione del CdF;
  2. messa a punto di una appropriata Analisi conoscitiva preliminare integrata sugli aspetti ambientali, sociali ed economici del territorio oggetto del CdF, come ad es.: la produzione di una monografia d’area o Dossier di caratterizzazione ambientale (inclusa un’analisi qualitativa delle principali funzioni ecologiche), territoriale e socio- economico (messa a sistema delle conoscenze), la raccolta dei Piani e Programmi (quadro programmatico), l’analisi preliminare sui portatori di interesse e le reti esistenti tra gli stessi. Tra le finalità dell’analisi vi è la definizione e/o valorizzazione di obiettivi operativi, coerenti con gli obiettivi della pianificazione esistente, sui quali i sottoscrittori devono impegnarsi;
  3. elaborazione di un Documento strategico che definisce lo scenario, riferito ad un orizzonte temporale di medio-lungo termine, che integri gli obiettivi della pianificazione di distretto e più in generale di area vasta, con le politiche di sviluppo locale del territorio;
  4. definizione di un Programma d’Azione (PA) con un orizzonte temporale ben definito e limitato (indicativamente di tre anni), alla scadenza del quale, sulla base delle risultanze del monitoraggio di cui al successivo punto 6), sarà eventualmente possibile aggiornare il contratto o approvare un nuovo PA. Il PA deve indicare oltre agli obiettivi per ogni azione anche gli attori interessati, i rispettivi obblighi e impegni, i tempi e le modalità attuative, le risorse umane ed economiche necessarie, nonché la relativa copertura finanziaria.
  5. sottoscrizione di un Atto di impegno formale, il Contratto di fiume, che contrattualizzi le decisioni condivise nel processo partecipativo e definisca gli impegni specifici dei contraenti;
  6. attivazione di un Sistema di controllo e monitoraggio periodico del contratto per la verifica dello stato di attuazione delle varie fasi e azioni, della qualità della partecipazione e dei processi deliberativi conseguenti;
  7. Informazione al pubblico. I dati e le informazioni sui Contratti di Fiume devono essere resi accessibili al pubblico, come richiesto dalle direttive 4/2003/CE sull’accesso del pubblico all’informazione e 35/2003/CE sulla partecipazione del pubblico ai processi decisionali su piani e programmi ambientali, attraverso una pluralità di strumenti divulgativi, utilizzando al meglio il canale Web. Il risultato atteso al termine di tale processo è un Contratto di Fiume formulato nella forma dell’accordo di collaborazione fra soggetti pubblici e privati corredato di un Programma di azione costituito da misure condivise, complete di identificazione dei termini e delle modalità di attuazione, nonché dei soggetti da coinvolgere e delle risorse da allocare. Tale Programma di Azione dovrà essere predisposto attraverso una fase trasparente di valutazione delle proposte emerse.

SUPPORTO TECNICO


Ai fini dell’attuazione del processo di Contratto di fiume si individuano i seguenti organismi:

 

  • l’Assemblea del Contratto di Fiume è l’organo consultivo-deliberativo del processo partecipativo; l’Assemblea è composta da tutti gli attori pubblici e privati che aderiscono al processo; l’assemblea opera attraverso sessioni Plenarie e Tavoli di lavoro tematici;

 

  • il Comitato Tecnico-Istituzionale, è l’organismo esecutivo del processo e viene coordinato dal soggetto istituzionale referente per il CdF; il Comitato, supporta le diverse fasi del Contratto fiume, la sua attuazione ed il monitoraggio; il Comitato Tecnico Istituzionale è composto a sua volta da un Comitato Istituzionale e da una Segreteria Tecnico Scientifica:

 

  • il Comitato Istituzionale (CI) è costituito dagli Enti e dalle Istituzioni aderenti al CdF; persegue, l’attuazione della Direttiva 2000/60 e figlie, a scala locale e/o di area vasta, l’integrazione e il coordinamento dei piani e dei programmi, contribuendo ad integrare e riorientare la pianificazione locale e a migliorare i contenuti degli strumenti di pianificazione sovraordinata, in conformità con gli obiettivi delle normative ambientali;

 

  • la Segreteria Tecnico Scientifica è composta dai tecnici delle strutture competenti individuati dai diversi Enti, Istituzioni e associazioni, in base alle specifiche competenze necessarie ed integrata da eventuali consulenti esterni ed esperti; la Segreteria Tecnico scientifica, supporta l’Assemblea ed il Comitato Istituzionale nelle diverse fasi del processo di CdF fornendo adeguata documentazione nella fase di Analisi conoscitiva preliminare integrata sugli aspetti ambientali, sociali ed economici, nell’elaborazione del Documento strategico e nella stesura del Programma d’Azione, contribuisce all’organizzazione e facilitazione dei processi di partecipazione dell’Assemblea.

STAKEHOLDERS


Il Contratto di Fiume del Canale Asso coinvolge tutti i diversi attori del territorio dell’intero bacino idrografico: gli enti e le autorità direttamente interessati alla gestione del canale e del territorio, gli abitanti e tutti i diversi portatori di interessi, in una visione non settoriale ma integrata, considerando il fiume come ambiente di vita e dunque come un bene comune da gestire in forme collettive.


AMMINISTRAZIONI

  • Provincia di Lecce
  • Comune di Nardò
  • Comune di Galatina
  • Comune di Galatone
  • Comune di Seclì
  • Comune di Aradeo
  • Comune di Cutrofiano
  • Comune di Neviano
  • Comune di Sannicola
  • Comune di Tuglie
  • Comune di Collepasso
  • Comune di Parabita
  • Comune di Matino
  • Comune di Casarano
  • Comune di Ruffano
  • Comune di Supersano


ENTI

  • CONSORZI BONIFICA
  • AUTORITA’ BACINO
  • AUTORITA’ IDRICA PUGLIESE
  • ARPA PUGLIA


ASSOCIAZIONI

  • AGRICOLTORI
  • ARTIGIANI/PMI
  • CULTURALI
  • AMBIENTALISTE